La tragedia greca by Andrea Rodighiero;

La tragedia greca by Andrea Rodighiero;

autore:Andrea, Rodighiero; [Rodighiero, Andrea ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica e spettacolo, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815359957
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


4. La tragedia, la storia e la politica ateniese

I testi tragici animano un generico dibattito intorno a temi universali come giustizia, violenza, amicizia/inimicizia, persuasione, opportunismo, morale; ma sono anche in grado di rappresentare allegoricamente precise situazioni contingenti? Si può leggere la tragedia come «specchio» o come «riflesso mediato» della vita politica ateniese? E in che modo può essere sostenuta l’ipotesi che il teatro porti addirittura in scena sotto il travestimento di personaggi del mito figure storiche riconoscibili? Alla prova dei fatti, ciascuna delle ipotesi qui sintetizzate trova plausibili risposte nei drammi superstiti, ma non si dovrà partire dal presupposto che la tragedia greca è riducibile a una pagina di storia capace di parlarci, alla stregua di Erodoto e Tucidide, degli anni della grandezza e del declino della potenza ateniese. L’impossibilità di una tale omologazione nasce anzitutto dall’estromissione dal genere, già nei decenni del suo esordio, di temi e personaggi dichiaratamente storici. Già si è visto che probabilmente da una scelta condivisa, quella di non portare in scena «mali propri» (cfr. cap. I, par. 4), il dramma abbandonando la storia cominciò a muoversi sui terreni del mito, specchi meno fedeli di traumi e tensioni sociali ma non per questo strumenti di riflessione meno efficaci. Il materiale della storia greca fin dai tempi della Presa di Mileto di Frinico era stato percepito come troppo trasgressivo: il caso di tragedie di ambientazione orientale (come i Persiani di Eschilo e le perdute Fenicie dello stesso Frinico) costituisce il massimo grado possibile di appropriazione di un passato recente. Ma si tratta di una contemporaneità dislocata nell’altrove della corte orientale e della rappresentazione di una sconfitta non dai greci subita, ma da loro inflitta (a Salamina nel 480 a.C.): solo grazie a tale transfert e al loro contenuto positivo (la vittoria greca) tragedie simili poterono essere accolte all’agone.

Dunque, se oblitera la storia, può quello ateniese essere definito un teatro politico? La risposta è sì. Dobbiamo però recuperare per l’aggettivo «politico» il suo senso etimologico originario, vale a dire «relativo alla polis», senza per questo stabilire connessioni forti fra testo ed eventi, magari fino alle estreme conseguenze di ipotizzare l’incerta cronologia di alcune tragedie sulla base di fatti da esse restituiti in eco. È risaputo che memoria storica e allusività letteraria operano anche a distanza di decenni: nel tardo Edipo a Colono, poco prima della definitiva sconfitta di Atene nel conflitto con Sparta, lodando la grandezza dell’Attica e riprendendo Erodoto VIII 55, Sofocle celebra l’olivo sacro che sarebbe risorto dopo che l’esercito persiano lo aveva distrutto nel 480 a.C. (vv. 694-703). Ma la memoria agisce anche su distanze più brevi: nelle Eumenidi di Eschilo (458 a.C.) indubbi sono i riferimenti alla recente legge del democratico Efialte che nel 462 a.C. aveva drasticamente limitato i poteri dell’Areopago, l’aristocratico «collegio di anziani» che si occupava in Atene della custodia delle leggi e dei delitti di sangue; celebrarne la nascita e porla sotto l’egida di Atena esprimeva anche l’estremo tentativo di difendere l’istituzione travolta dai tempi nuovi della ancor giovane democrazia.



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